Prosegue la collaborazione con il blog I viaggiatori ignoranti. In questo breve contenuto vi parlo di caffè, in particolare di come la bevanda più consumata al mondo possa essere interessante dal punto di vista degli studi sulla globalizzazione.
American coffe e globalizzazione
Il caffè è senza dubbio la bevanda più bevuta in assoluto nel mondo. Una bevanda eccitante, rituale e soprattutto culturale. Culturale nelle sue metodologie di preparazione, nelle ritualità connesse, nella socialità che si porta dietro. Proprio in questi giorni i bar, dopo le ferree regole pandemiche, hanno potuto finalmente aprire al servizio al banco, con tutte le piccole ritualità connesse. Ed il “popolo del caffè” ha potuto così ritrovare il suo “luogo di culto” di quella piccola socialità che ho avuto modo di analizzare in una ricerca di qualche anno fa.
La riflessione è partita per caso: facendo zapping sono capitato su una puntata di Affari di famiglia, serie tv reality in cui si seguono le vicissitudini di un banco dei pegni di Las Vegas. Due dei protagonisti erano in trasferta in Italia quando vanno al bar ad ordinare un caffè. Una scena normalissima, quasi banale, se non fosse che il più anziano dei due guarda il prodotto (il classico espresso italiano da bar) e dice all’altro «Ma io volevo un caffè!».
A farmi partire la riflessione è stata mia figlia: «Ma come? Un caffè è sempre un caffè!».